Vienna - parte seconda

Diario di viaggio

Il pomeriggio del secondo giorno, visita d'obbligo al Palazzo di Sissi: il castello di Schönbrunn, fatto costruire da Leopoldo I, dopo che i Turchi avevano raso al suolo la precedente tenuta di caccia dell'imperatore.
La parte centrale venne costruita tra il 1696 e il 1700, ma alla morte di Giuseppe I i lavori si fermarono, fino a quando Maria Teresa (la mamma di Maria Antonietta) dette incarico di elaborare un nuovo progetto e continuare i lavori che terminarono nel 1749. Fu lei stessa che scelse l'arredamento delle 1440 stanze. Oggi se ne possono visitare 40 (ed è anche disponibile un'audioguida.. l'abbiamo sperimentata personalmente)

Naturalmente dopo la visita dell'interno del castello ci era avanzato ancora un po' di tempo, prima che il pullman venisse a recuperarci.
Ed io da perfetta masochista, ho deciso di farmi una bella sfaticata fino in cima alla Gloriette (così si chiama la collina) dove si trova quel meraviglioso padiglione dove la cara Maria Teresa soleva prendere té e pasticcini a colazione (Ma scommetto che lei non ci arrivava fin lassù a piedi!!)
Intendiamoci, erano 45 minuti! Ed in 45 minuti io dovevo dal Cortile d'ingresso (vedi foto 1) rientrare dentro il palazzo, entrare nel giardino, attraversare l'immenso "viale" (vedi foto 2 e 3) fino alla Fontana di Nettuno.
Figuriamoci se fosse finita qui: dalla Fontana di Nettuno, dovevo risalire la collina ma.. sarebbe stato troppo facile andare dritti, troppo noioso. E quindi cos'hanno deciso gli Asburgo? Di fare la strada a zig zag; e peggio dei biglietti degli "imprevisti" del Monopoly, c'erano cartelli ovunque su cui scritto "Non calpestare l'erba". Perciò, dopo aver, ahimé, abbandonato l'idea di tagliare per il prato, mi son messa a correre a più non posso per non rischiare di arrivare tardi al pullman un'altra volta e..
Missione compiuta! Devo dire che il panorama, alla fine, meritava la sudata e soprattutto ho potuto così vantarmi coi miei compagni di aver visto anche il padiglione (anche se un po' di fretta).


Giusto il tempo di due scatti, poi di nuovo giù di corsa!
Arrivata alla porta per rientrare nel castello, la trovo chiusa. Panico!
In poche parole sia per entrare che per uscire dai giardini si passa attraverso il corpo centrale del palazzo, ma stavolta tutte le porte erano chiuse e non sapevo più davvero come fare (avevo persino il cellulare scarico.. non è una novità).
Fortunatamente ho incontrato due signori gentilissimi che mi hanno indicato un'uscita alternativa, solo che era molto più lontana. Mi toccava quasi aggirare il castello più un'altro pezzo di giardino. Giuro, ero sfinita!
Nonostante ciò, alla fine sono arrivata in perfetto orario al punto di ritrovo: una precisione svizzera.
Non ero l'ultima: altre ragazze, infatti, erano rimaste bloccate nel giardino interno e gli era toccato anche a loro fare tutto il giro per uscire.
Ritornati in hotel, mi sono fatta una bella doccia e poi tutti a cena.
Peccato per la spiacevole sorpresa: ci hanno servito il primo della sera precedente.. ovvero minestrina in brodo con le verdurine. Beh, non proprio la stessa: infatti, la sera prima ci avevano servito la pastina con le letterine (potevi scrivere il tuo nome nel brodo con le letterine WOW!! Ovviamente sono sarcastica), mentre stavolta c'erano degli spaghettini sottili sottili tipo noodles.
Nonostante io abbia saltato il primo, mi son rifatta col secondo: petto di pollo immerso in una salsa marrone particolare (abbastanza forte come sapore, ma molto buona), accompagnata con il riso al burro. E del dolce mi son pappata tre fette. Si trattava di un dolce tipico austriaco: una specie di rotolo di pan di Spagna farcito con marmellata di albicocche e spolverato con zucchero a velo.
Probabilmente con tutta la fatica che avevo fatto, avrei trovato buonissimo anche il piatto..
Sulla via del ritorno, ho comprato anche una sfoglia ripiena alla ricotta e uvetta in uno di quei chioschi ambulanti (Accidenti ai venditori che me l'hanno spacciato per sfoglia alla crema!).

Dopo un secondo tour serale del centro (sono riuscita a visitare la Cattedrale di S. Stefano di notte e devo dire che fa molto effetto col buio), abbiamo concluso la serata in un piccolo pub chiamato "Caffé&Latte" a sorseggiare birra e a mangiare (non io) crepes alla nutella a mezzanotte.

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