Noodles di soia all'orientale

Noodles di soia all'orientale

Ingredienti:
- 50 g spaghetti di soia (a testa)
- 1 carota
- 1 zucchina
- 1/2 peperone
- cavolo cappuccio
- 200 g gamberetti sgusciati
- salsa di soia q.b.
- zenzero q.b.
Mettete i gamberetti a scongelare sul wok (potete anche abbondare, visto che poi si riducono notevolmente di volume).
Tagliate le verdure a julienne e cuocetele a fuoco basso nel wok coi gamberetti.
Mettete a bollire sul fuoco una pentola d'acqua per gli spaghetti. L'acqua non va salata poichè già la salsa di soia è particolarmente salata.. comunque si fa sempre in tempo a correggere il piatto in tavola con una manciatina di sale, se vi sembra troppo sciocco.
Aggiungete nel wok la salsa di soia (all'incirca, a vista, deve coprire il fondo del wok).
Date una spolverata (nel mio caso "pesante") di zenzero o tagliate una strisciolina di radice.
Mescolate (io ho usato l'apposita pinzetta per non rigare il fondo del wok). Appena vedete che le verdure si sono ben cotte e impregnate di salsa, spegnete il fuoco.

Per cuocere gli spaghetti ci sono vari metodi, ma io vi insegno il più facile:
  • all'italiana: ovvero come se cuoceste della normalissima pasta, per 2-3 minuti, poi (assaggiate se son cotti e) scolate prima che diventino colla.  C'è chi li passa sotto un getto d'acqua fredda perche non scuociano e poi li riscola.

Rigettateli nel wok (riaccendete il fuoco) e mescolateli omogeneamente con le verdure.
Quando siete soddisfatti del risultato servite in tavola.
E con le bacchette si gusta anche meglio!
E' un piatto completo, saziante, che riesce a riempirti lo stomaco con poco. Inoltre è davvero salutare poichè la soia, come lo zenzero, aiuta a ridurre il colesterolo e migliora il funzionamento del metabolismo.. insomma, è da provare!

Insalata di Quinoa ...siamo nel pieno dell'estate!

Insalata di Quinoa

Ingredienti:
- 80 g di Quinoa Raperonzolo (a persona)
- olive nere
- 4 pomodorini secchi
- carciofini sott'olio (facoltativi)
- giardiniera sott'aceto
- 1 uovo sodo
- foglie di basilico fresco
- sale e olio q.b.


Prima di cominciare, mettete a molle la quinoa in una bacinella d'acqua, per sciacquare i chicchi dalla saponina, una sostanza amara al gusto.
C'è chi tosta i semi e poi li bolle, e chi invece fa il contrario.
La cottura è come quella del cous cous: un bicchiere di quinoa, due bicchieri d'acqua.. (l'acqua è sempre il doppio). Salate e cuocete per circa 10-15 minuti, poi scolatela.
Mettetela a raffreddare in una scodella.
Prendete l'uovo (cotto in precedenza) e fatelo a pezzetti con i carciofini e la giardiniera, tagliate i pomodorini secchi e le olive e condite la quinoa. Mescolate gli ingredienti e servite nel piatto.
Aggiungete un filo d'olio extravergine e le foglie di basilico lavate.


La quinoa è una pianta originaria del Sud America, nell'antichità era usata dagli Incas e dagli Aztechi. Erroneamente si pensa sia un cereale, in realtà appartiene alla stessa famiglia degli spinaci. E' ricca di proteine, è una buona fonte di fosforo, potassio, manganese ed è priva di glutine.


Clafoutis alle more di rovo

Durante le mie passaggiate lungo le strade acciottolate di campagna che delimitano i dorati campi di granturco, mi è capitato spesso di imbattermi in questi frutti selvatici, talvolta aspri, maturati sotto il sole d'estate, e dal succo infido per i vestiti. In un attimo mi sono ritrovata le mani macchiate da gocce scarlatte quasi, come una Lady Macbeth, avessi commesso un terribile peccato terribile, ma con la mente ben altrove: a pensare a come a quel gusto acerbo che mi riempiva la bocca mancasse.. un po' di zucchero (e magari anche uno spruzzo di limone).
Ahimé non si raccolgono le more, se non si toccano le spine. Con un bottino bello ricco ho fatto ritorno a casa.. e non pochi graffi!

Ho sempre voluto fare un clafoutis, ho rotto per una settimana con 'sta storia del clafoutis.. e alla fine la voglia di un dessert e la scarsità di ingredienti l'hanno vinta e ho finalmente avuto l'occasione di mettermi alla prova con la cucina francese.

Ho cercato su internet ma nessuna ricetta mi convinceva troppo: lì mi mancava la panna, là usavano il fruttosio, la vanillina, le bucce di limone, le ciliegie..
..Mentre io avevo solo quattro cosette ed ho dovuto un po' improvvisare (ma con cura) le proporzioni.
Nel mio primo clafoutis, di cui sono piuttosto soddisfatta, avevo messo 60 g di zucchero (assolutamente troppo poco!), perciò ho corretto la ricetta.
Per il resto, per essere la prima volta, me la sono cavata ed ha ben oltre superato le mie aspettative (apparte lo zucchero.. facilmente rimediato con una spolveratina al momento di zucchero a velo).

Il dito "rimbalza" sulla superficie, la consistenza è morbida-gommosa ma in senso positivo, non deve essere spugnoso, mi ricorda un po' una crema pasticciera (sarà perchè ho usato gli stessi ingredienti) e poi ha il piacere dei frutti selvatici (a kilometro-zero). Non è male a vedersi, ha quel che di "casareccio", da cucina di Provenza.
Punti a favore: Torta semplice, economica e con pochissimi ingredienti. Niente burro, niente olio, niente lievito. Si conserva per 4 giorni.

Ingredienti:
- 1 uovo + 2 tuorli
- 120 g farina "00"
- 100 g zucchero bianco
- latte scremato
- more di rovo (non le ho pesate)

In una bacinella rompete le uova (1 intera e 2 tuorli).
Per il latte, riempite un bicchiere da cucina fino all'orlo e poi mezzo bicchiere (credo che alla fine corrisponda a 300/350 ml).
Con uno sbattitore elettrico mescolate tuorli e latte e aggiungete lo zucchero. Otterrete un composto schiumoso (tipo bagnoschiuma). Setacciate la farina e aggiungetela man mano mescolando (sempre con lo sbattitore) per evitare la formazione di grumi.
Sul fondo dello stampo della torta adagiate le more un po' in qua, un po' in là (prima ne ho passata qualcuna nella farina per paura che mi affondassero troppo.
Sopra versatevi il composto (non deve essere alto più di 2,5 cm). Date una spolveratina di zucchero sopra (così fa la crosticina croccante).
Infornate a 180° per 60 minuti (dipende dalla tortiera), finchè non vedete che la superficie si dora. Per essere sicuri fate la prova dello stuzzicadenti.
Il clafoutis una volta cotto si estrarrà senza problemi dallo stampo (io mi ero addirittura dimenticata di imburrarlo ed è uscito tranquillamente al primo colpo).

 Le more, annoverate tra i frutti di bosco, contengono dosi significative di  vitamina C, vitamina K, acido folico, vitamina B, e manganese (minerale essenziale); inoltre i semi racchiudono grandi quantità di acidi grassi omega-3 (acido alfalinolenico) e omega-6 (acido linoleico), proteine, fibra alimentare, carotenoidi, ellagitannini e acido ellagico.

Quilting Day 16 giugno 2013 a Pisa S. Rossore



Da oggi sono disponibili le foto del Quilting Day tenutosi a Pisa San Rossore, lo scorso 16 giugno.
In seguito scriverò un reportage culinario (e pubblicherò la ricetta della torta mantovana di Nadia che gentilmente me l'ha lasciata). Auguro quindi un buon lavoro a tutte le Quilters anche per il futuro.. Intanto godetevi le foto (così anche chi aveva dimenticato la macchina fotografica a casa le può vedere):
Quilting Day - Pisa 2013
 Vanno scaricate dal sito. Se avete problemi, lasciatemi un commento sul blog e vedrò di rimediare come posso.
Ah! Dimenticavo la password è "Quilt"

Follia di cacao o Tentazione d'arancia



Premetto che non vado pazza per le torte al cacao; il cioccolato mi piace ma non più di tanto e soprattutto mi piace al latte; la marmellata la preferisco dolce tipo alle fragoline di bosco piuttosto che amara; infine mi considero abbastanza astemia.. Allora cosa c'entro io con questa torta?!!
(O dovrei dire tortina, viste le sue minute dimenzioni)
Unisce tutto ciò che non mi fa impazzire o quasi.. però alla fine, chissà per quale oscuro motivo, l'ho adorata.
Per questo la considero una follia!
Eppure è tanto buona.. forse troppo!
E pensare che è nata tutta per sbaglio, dall'impasto avanzato dall'ultima mandata di Puffin al cacao.
Ho colto l'occasione per "inaugurare" la mia mini-tortiera a cuore presa a Vienna.
Presumo si possa tranquillamente replicare in formato "torta normale" simil-pan di Spagna. E' easy, easy, easy!


Follia di cacao o Tentazione d'arancia
Ingredienti: 
- impasto dei muffin
- marmellata alle arance amare (ho usato la Rigoni)
- liquore viennese all'albicocca
- cioccolato fondente (al 75%)
- zucchero a velo 

Versate l'impasto dei muffin nel vostro stampo ed infornate (il tempo varia a seconda delle dimensioni della torta). Il trucco: quando pensate che il dolce sia pronto, infilate nella pasta uno stuzzicadenti per controllare se si sia cotto anche all'interno. Se quando lo estraete, lo stuzzicadenti ha la punta umida, bisogna che la torta resti ancora un po' in forno.

Dopo averla lasciata raffreddare, prendete un coltello seghettato (da pane) e tagliatela in un paio di strati come se fosse una base di pan di Spagna (e in effetti quasi lo è).                                                                          In un bicchierino versate un ditino di liquore ed un cucchiaio di marmellata (le proporzioni cambiano a seconda di quanta superficie dovete coprire; andate ad occhio, senza esagerare).                                                  Mescolate e spalmate questa "marmellatina allungata" sul primo strato di torta (si deve inumidire, il liquore viene assorbito dal pan di Spagna e non si sente più di tanto, serve solo a dare una nota briosa al sapore generale della torta).

Tagliate a scaglie il cioccolato e distribuite un po' di pezzetti sopra la marmellatina. Ricoprite col secondo strato e schiacciateli, in questo modo la marmellata farà da collante.
Ripetete lo stesso procedimento col secondo strato (e poi il terzo e il quarto se li avete XD).


Coprite con l'ultimo stato di torta e spolverate con lo zucchero a velo. Buon appetito!

La considero un capolavoro.. mi viene già l'acquolina in bocca al solo ricordo. Fidatevi, questa la dovete assolutamente provare!


L'unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi.
Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, 1891

Sformato di spinaci e Sformato di carciofi

 Oggi in casa è la giornata degli sformati, tra quiche e torte salate.. Vi propongo allora queste due ricette, semplici e gustose.
Partiamo dalla prima: l'ho chiamato pseudo-Erbazzone perchè il ripieno sembra lo stesso. Ovviamente nei piani di mia mamma non c'era quello di fare un vero Erbazzone (neanche sapeva cos'era un Erbazzone).
Non c'è cipolla, né lardo, né pancetta, né parmigiano.. per questo, diciamo, è un Erbazzone light, o semplicemente uno sformato di ricotta e spinaci (uno gnudo in crosta XD).

Sformato d'erbazzone leggero
 
Ingredienti (tortiera 30 cm):
- 1 rotolo di pasta sfoglia rotondo
- 300 g circa di spinaci surgelati
- 250 g di ricotta vaccina
- 3 uova intere
- 1 spicchio d'aglio
- noce moscata
- olio extravergine d'oliva
- sale e pepe q.b.

Per prima cosa lessate gli spinaci, poi saltateli in padella con uno spicchio d'aglio e 2 cucchiai d'olio d'oliva. Aggiustate di sale e di pepe e date una spolveratina di noce moscata. Spegnete il fuoco.
Quando il mappazzone si è raffreddato, aggiungete a crudo la ricotta e le uova. Mescolate e amalgamate bene il tutto.
Stendete la pastasfoglia sulla tortiera (o una teglia) antiaderente. Versate il mappazzone e richiudete con la sfoglia in eccesso.
Infornate a 180° per 25-30 minuti circa.

 La preparazione del secondo è pressoché la stessa, cambiano solo gli ingredienti.

Sformato con provola e carciofi

Ingredienti (tortiera 30 cm):
- 1 rotolo di pasta sfoglia rotondo
- 8 carciofi
- 250 g ricotta
- 3 uova intere
- 1/2 provola affumicata
- parmigiano reggiano
- 1 spicchio d'aglio
- olio extravergine d'oliva
- sale e pepe q.b.

Pulite i carciofi e tagliateli a spicchi (privandoli sempre della barbetta). Saltateli in padella con 2 cucchiai d'olio e lo spicchio d'aglio. Aggiustate di sale e di pepe. Aggiungete un goccio d'acqua se serve.
A cottura ultimata, lasciate raffreddare.
Aggiungete la ricotta e le uova a crudo ai carciofi e mescolate bene.
Stendete la sfoglia in una pirofila antiaderente o di silicone.
Versate metà del composto e stendetelo con un cucchiaio.
Fate uno strato di fettine di provola affumicata e versate sopra il resto.
Grattugiate sopra un po' di parmigiano; infine infornate a 180° per 25-30 minuti.

Tortellini alle verdure e zafferano


 Ingredienti:
- tortellini
- 2 zucchine piccole (perchè sono più saporite)
- 2 carote piccole (vedi sopra)
- bustina di zafferano
- panna da cucina

Tagliate la verdura a julienne e fatela appassire in un tegame. Salate e pepate. Spegnete il fuoco.
Cuocete i tortellini.
Quando i tortellini hanno quasi ultimato la cottura, aggiungete lo zafferano alle verdure cotte e scioglietelo con un cucchiaio d'acqua di cottura.
Scolate i tortellini e fateli mantecare nel sugo con un po' di panna. Servite in tavola con una grattatina di parmigiano.

La torta Génoise


Tornando al discorso della torta di compleanno, era per un nostro zio venuto dal Canada con tutta la famiglia per girare l'Europa (Monaco, Venezia, Roma, Vienna, Praga..).
Un banale Pan di Spagna non era quindi roba per noi. Io e mia cugina desideravamo fare qualcosa di particolare (anche se non l'avevamo mai sperimentato prima).
Ci serviva, e anche in fretta, una base di per sé gustosa da ricoprire di pasta di zucchero.
Cerca cerca su Internet e trovo.. la Génoise.

E' un tipo di dolce molto popolare nella pasticceria francese e, sebbene il nome possa indurre a pensare ad un'origine francese, in realtà è nato a Genova. "Génoise" (devo ancora ben capire da che parte pende l'accento), infatti, sta per torta genovese.

Si differenzia dal Pan di Spagna per la presenza di burro e la lavorazione a caldo (per esempio un passaggio è a bagnomaria). E' adattissima per chi è celiacointollerante al latte poichè la farina e la fecola possono essere tranquillamente sostituite da farine senza glutine (come nel nostro caso) e la ricetta non prevede latte.
Inoltre non contiene lievito, nonostante ciò gonfia comunque perchè si ingloba aria mentre si mescola il composto e quindi, alla fine, la torta esce morbida e leggera.
E' la torta ideale perciò per chi segue una dieta priva di lieviti oppure se c'è bisogno di preparare un dolce all'ultimo momento e non si sa se tra gli ospiti qualcuno è intollerante: in definitiva è un evergreen della cucina!
Volevo aggiungere che io e mia cugina ci siamo messe all'opera alle 11:30 e a 12:00 spaccato eravamo in macchina per andare dalla nonna con il nostro bel cestello profumato (come Cappuccetto Rosso).
Torta Génoise

Ingredienti
- 3 uova + 1 tuorlo
- 70 g burro
- 100 g zucchero
- 50 g farina (senza glutine)
- 50 g fecola di patate (senza glutine)
- aroma di mandorla
- bustina di vanillina (facoltativa perchè non mi ricordo se ce l'abbiamo messa)
- pizzico di sale

Per prima cosa fate fondere il burro e mettetelo a raffreddare in frigo.
Mettete a scaldare l'acqua per il bagnomaria.
In una bacinella rompete le uova (+ tuorlo); aggiungete lo zucchero, il sale, la vanillina (?) e mescolate sempre nello stesso verso (o le uova impazziscono).
Travasate il composto in un recipiente adatto alla cottura a bagnomaria, ma abbastanza capiente. Mentre si scalda a bagnomaria, montate il composto con una frusta. Quasi quadruplicherà il suo volume iniziale, diventerà alto, spumoso e comincerà a fare sulla sua superficie delle minuscole bollicine color caramello. Dopo qualche minuto toglietelo dal bagnomaria e continuate a montare a freddo.
Setacciate la fecola e la farina.
Aggiungete gradualmente e uniformemente la fecola e la farina al composto, continuando a girare, infine il burro fuso freddo e l'aroma di mandorle.
Quando non ci sono più grumi (frullate se necessario), versate il composto nello stampo pre-imburrato ed infornate.
Il forno deve essere già caldo a 180° e cuocete per 20 minuti circa.
Sfornate la torta e lasciatela raffreddare per bene prima di decorarla.

Per la decorazione abbiamo utilizzato dei panetti di pasta di zucchero già pronti, il nostro marzapane alle nocciole, lo zucchero a velo e le briciole della torta (per creare l'effetto "prato").
Che ne dite? Siamo state delle brave cake designers o delle pasticciere passticcione?

PS: La ricetta originale (leggermente riadattata da quella de la cucina di Marble) prevedeva 2 uova intere e 3 tuorli ma noi in casa avevamo solo 4 uova: non avevamo abbastanza tempo per andare a fare la spesa ed un albume ci serviva per il marzapanea.. così ci siamo arrangiate.
Inoltre non prevedeva l'utilizzo dell'essenza di mandorla, ma noi ce l'abbiamo aggiunto in modo che legasse di più con il marzapane e, alla fine, si è rivelato un ingrediente straordinario poichè sembrava che la torta fosse fatta di amaretti. Buonissima! La consiglio come accompagnamento per una tazza di thé.

Praline e Marzapane di nocciole

Dilettarsi ai fornelli sembra scritto nel DNA di famiglia. In occasione di un compleanno molto speciale, io e mia cugina (in bocca al lupo, maturanda!) ci siamo offerte per preparate il dessert (era anche un buon motivo per staccare un attimo dallo studio per gli esami).
Alla fine abbiamo optato per una torta Génoise, volendola ricoprire di pasta di zucchero.. progetto poi abbandonato.

Ore 11.30: avevamo appena scelto la ricetta, le uova erano ancora integre, i fornelli spenti, le ciotole immacolate.. ed il bello era che il pranzo dalla nonna era previsto per mezzogiorno in punto. Ci siamo rimbocccate le maniche e abbiamo cominciato a "spignattare".
Pensate che ce l'abbiamo fatta? Beh ve lo dico dopo..
Intanto vi propongo la rapida e originale alternativa alla pasta di zucchero: IL MARZAPANE!
Ma il mio non è un marzapane qualsiasi, poichè frugando tra gli scaffali della mia zia cuoca abbiamo trovato non mandorle triturate, bensì nocciole.
Per preparare il nostro buonissimo marzapane sono bastati pochi minuti. Ecco la ricetta:

Ingredienti per il marzapane:
- 125 g polvere di nocciole
(ovvero nocciole macinate fini fini; si trova in buste simili alla farina di cocco)
- 150 g zucchero a velo
- 1 albume
- farina q.b.

Rompete un uovo e separate l'albume dal tuorlo (il rosso ci serviva per la torta).
Pesate la polvere di nocciole e aggiungetevi l'albume. Amalgamateli, girando sempre nello stesso senso (aiutatevi con una forchetta) e aggiungete pian piano lo zucchero a velo (come se si trattasse della farina per fare un impasto).
Otterrete un impasto appiccicoso e ancora troppo molle per essere modellato. Aggiungete della farina setacciata per renderlo più compatto. Io sono andata ad occhio, ma credo fossero circa 100 g.
Impastatelo con le mani. Fermatevi appena vi sembra modellabile poichè, trattandosi di farina cruda ed albume, non è un alimento di facile digestione. Alla fine dovreste ottenere un bel panetto di marzapane.
Spolverate con la farina il vostro piano di lavoro e con il mattarello e degli stampini siete pronti per ritagliare le vostre decorazioni.

Poiché il marzapane era tanto, abbiamo po' reinventato la ricetta delle praline.
Ho preso ispirazione dal mio recente viaggio a Vienna e da quei squisiti dolcetti noti come "Palle di Mozart" (cioccolatini ripieni di marzapane).

Praline di marzapane alle nocciole
Ingredienti:
- panetto di marzapane alle nocciole
- cioccolato fondente (ex uovo di pasqua)
- bastoncini / spiedini

Fate a pezzetti il cioccolato e fatelo sciogliere a bagnomaria in un pentolino. Modellate il marzapane facendone delle palline (io ne ho ricavate circa una ventina). Tagliate gli spiedini alla giusta misura ed infilzate le palline. Quando il cioccolato si è sciolto inzuppateci le palline (Attenti! Potrebbero sciovolare via dal bastoncino). Spalmatele uniformemente di cioccolato e ponetele su un piano (una vaschetta, un piatto, una teglia..) ricoperto da carta forno.
Mettetele a raffreddare in frigorifero per qualche ora (il tempo che il cioccolato si solidifichi).
E' un dessert fresco, simpatico, sfizioso e semplice che possono fare anche i vostri bambini in pochi minuti (beh forse non lo sciogliere a bagnomaria ^^'').
Le possibilità poi sono infinite: si posson decorare con cocco, zuccherini, cioccolato bianco..


PS: Noi non ce le avevamo, ma consiglierei di provare ad aggiungere una nocciola intera nell'impasto della pallina (un po' come nei Baci Perugina). Sperimenterò la prossima volta visto che il mio babbo ha chiesto il BIS!

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